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dai GIORNALI di OGGIIl Capo dello Stato alla cerimonia per l'iscrizione delle Dolomiti nella World Heritage List Nella stessa lista sono presenti anche le Eolie, "a conferma che l'Italia è una" Napolitano, nuovo appello all'Unità "Da Nord a Sud patrimonio inscindibile" 2009-08-25 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-08-25 Napolitano: "Dolomiti patrimonio dell'Italia unita" Auronzo, il presidente della Repubblica alla cerimonia per il riconoscimento da parte dell'Unesco: "Bisogna tornare a leggere la Costituzione" Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (a destra) con la moglie Clio (sinistra) e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (Ansa) Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (a destra) con la moglie Clio (sinistra) e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (Ansa) * NOTIZIE CORRELATE * Tragedia dell'elicottero, il giorno del dolore. Il sindaco di Cortina: "Non andrò da Napolitano" AURONZO DI CADORE (Belluno)- "L’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale dal Nord al Sud, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia", è stata sottolineata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso in occasione della iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. "Ci unisce come è naturale un sentimento di orgoglio - ha sottolineato il presidente della Repubblica - perché con le Dolomiti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti iscritti nel patrimonio mondiale dell’umanità. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Isole Eolie, e oggi ho la ventura di poter fare quasi da ponte ideale tra le une e le altre, essendo appena rientrato da Stromboli, che io e mia moglie amiamo molto da decenni, mentre ad Auronzo siamo legati da un bel ricordo personale giovanile". Della sua "straordinaria ricchezza - è il monito rivolto da Napolitano agli italiani - dobbiamo condividere non solo l’orgoglio ma anche la responsabilità". "Rileggere la Costituzione" "Abbiamo di fronte al mondo - ha aggiunto il presidente della Repubblica - la responsabilità di salvaguardare questo grande patrimonio comune. E d’altronde a ciò ci chiama l’articolo 9 della nostra Costituzione che è uno dei suoi principi fondamentali". "Se si legge la Carta, e bisognerebbe farlo, e tornare a farlo, costantemente, ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. È, nel dettato della Costituzione la Repubblica il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti che riconosce diritti e tutela, beni preziosi per tutti". Lo ha aggiunto il capo dello Stato, che ha precisato: "La Repubblica è certamente lo Stato, il governo, l’insieme delle istituzioni nazionali, regionali e locali - ha sottolineato Giorgio Napolitano - è l’insieme delle amministrazione pubbliche e dei corpi preposti al rispetto della legge e alla sicurezza della collettività. Ma la Repubblica - ha aggiunto - siamo nello stesso tempo noi, tutti noi, cittadini, persone, come singoli e nelle formazioni sociali in cui ci raccogliamo". "No al cieco soddisfacimento dei particolarismi" "Contano i comportamenti di ciascuno - ha sottolineato Napolitano - che non devono essere rivolti al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune, anche nell’interesse dei nostri figli e delle generazioni future". Il capo dello Stato ha sottolineato come la tutela del patrimonio debba essere responsabilità delle autorità di governo e dei singoli cittadini. "Tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico è responsabilità che dobbiamo, sì, sollecitare poteri pubblici ad assolvere pienamente - ha sottolineato il presidente della Repubblica - ma è anche responsabilità che dobbiamo assumerci noi cittadini, ciascuno di noi, dovunque viviamo e operiamo, specie se in luoghi di inestimabile valore per l’umanità intera". Napolitano ha anche rimarcato che "il paesaggio, l’ambiente naturale e storico, sono beni, sono valori che non possono essere spinti in secondo piano nelle decisioni delle autorità di governo (e su ciò - ha osservato - si dimostra determinata a vigilare il ministro Prestigiacomo, e me ne compiaccio) ma non possono nemmeno essere ignorati o trascurati dal singolo che aspiri a costruirsi una casa o che voglia trarre maggior profitto dall’attività turistica. La valorizzazione di territori come i vostri - ha aggiungo - opportunamente mirata a migliorarne la fruibilità e in generale lo sviluppo dell’economia e del turismo, debbono ancorarsi al senso del limite e al rispetto delle regole". Napolitano ha lodato l’impegno congiunto di istituzioni locali e governo nazionale perchè le Dolomiti divenissero patrimonio Unesco. "Uno spirito di collaborazione - ha evidenziato - che mi auguro si consolidi al di fuori di ogni particolarismo". E infine ha auspicato che le Dolomiti diventino "un esempio valido per tutto il paese, che vede purtroppo ferito da troppi guasti ed esposto a seri rischi il suo patrimonio naturale, storico ed artistico". Silenzio per gli angeli del cielo La cerimonia è stata aperta con un minuto di silenzio in memoria delle quattro vittime della caduta l’elicottero del Suem 118 sabato scorso, la cerimonia che ricorda l’ingresso delle Dolomiti nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Lo speaker ha chiesto un minuto di silenzio, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il pubblico in piedi, per ricordare Stefano Da Forno, Dario De Felip, Fabrizio Spaziani e Marco Zago caduti con l’elicottero "Falco" del Suem 118 di Pieve di Cadore in località Rio Gere sotto il Cristallo. Il pubblico ha quindi reso omaggio alle vittime con un applauso cui è seguito Il signore delle cime cantato da un coro alpino, brano che viene cantato come consuetudine in ricordo dei caduti della montagna. Il cordoglio "Rinnovo l’espressione della mia partecipe solidarietà al dolore dei famigliari dei quattro operatori che hanno sacrificato la loro vita nello svolgimento del servizio che con passione e dedizione prestavano sistematicamente a tutela dei cittadini e degli amanti della montagna". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in apertura del suo intervento alla cerimonia celebrativa delle Dolomiti dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. "Siamo vicini - ha sottolineato Napolitano - a tutta la popolazione bellunese che sa come la cerimonia ad Auronzo costituisca un omaggio alla loro terra e sia un momento di riflessione e di impegno". Napolitano: no alle speculazioni "Non si dimentica quello che è successo: questa non è una festa, è una cerimonia seria di riflessione e di impegno". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al suo arrivo alle celebrazioni del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Rispondendo a una domanda sulle polemiche sollevate da alcuni amministratori locali sulla opportunità di tenere la manifestazione nonostante il lutto per l’incidente in cui sabato sono morti quattro uomini del soccorso alpino, Napolitano ha detto: "Le speculazioni sono fuori luogo". Il capo dello Stato è giunto ad Auronzo di Cadore accompagnato dalla moglie Clio. Ad accoglierlo il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il governatore del Veneto Giancarlo Galan. Napolitano è stato salutato da una folla che lo ha a lungo applaudito. Si è anche fermato a stringere le mani di alcuni bambini del luogo con la maglietta bianca e il cappellino che celebrano l’evento, e un fragoroso applauso è scattato tra la folla quando il presidente ha indossato il cappello. Alla cerimonia è presente anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Prestigiacomo: onore a quattro eroi civili Secondo il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo "la manifestazione andava fatta, perché è anche un modo per onorare quattro eroi civili che hanno perso la vita per aiutare gli altri". Intervenendo nel merito delle polemiche sull’opportunità della manifestazione dopo l’incidente in cui sabato hanno perso la vita quattro uomini del soccorso alpino, il ministro ha sottolineato: "Avevamo detto che bisognava festeggiare, dopo il lutto siamo qui in maniera diversa. Non è una festa, è un momento di vicinanza, per celebrare i quattro eroi civili caduti e stringersi tutti insieme nel lutto". Galan: il tragico destino Il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan ha ricordato i quattro operatori del soccorso morti nell'incidente di volo. Aprendo il suo intervento Galan ha parlato di "tragico destino che nessuna famiglia, nessuna comunità ritiene di dover sopportare". Galan ha citato le quattro vittime ricordando che "ognuno di noi sa che la montagna è bellezza, ma sa anche che la montagna spesso si presenta come mistero insondabile della natura". "Ed è a questo mistero - ha proseguito - che appartiene la fragilità della montagna, una drammatica fragilità, che è all’origine della tragedia accaduta, ma che rappresenta anche la ragione vera, la ragione prima e ultima di ciò che ci ha portato ad essere qui oggi". "Per affrontare e risolvere la difficile complessità di questo fragile universo naturale - ha rilevato Galan - il modo migliore è stare dalla parte di chi vive la montagna". La polemica con i sindaci "Gli amministratori locali hanno perso una buona occasione per fare il loro dovere". Così Giancarlo Galan, governatore del Veneto, ha commentato l’assenza, alla cerimonia di Auronzo con il presidente della Repubblica, dei sindaci di Cortina d’Ampezzo e Pieve di Cadore in lutto per la morte di quattro operatori del soccorso in un incidente di volo sabato scorso sul monte Cristallo. Ad Auronzo per la celebrazione dell’ingresso delle Dolomiti nel patrimonio dell’Unesco, Galan ha quindi fatto un richiamo alle parole di Napolitano che ha iniziato il suo discorso porgendo solidarietà ai familiari delle vittime. Applausi per Napolitano "Resisti! Sei il migliore!". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato a lungo festeggiato dai cittadini di Auronzo e dai molti turisti presenti, quando si è spostato a piedi dal luogo della cerimonia per la proclamazione delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità. Diverse persone si sono avvicinate al capo dello Stato per stringergli la mano o per una foto. E in tanti dal bordo della strada gli hanno urlato: "Resisti presidente! Bravo! Sei il migliore!". Una signora gli ha anche augurato che le terre del Cadore gli portino fortuna come hanno portato fortuna alla squadra di calcio della Lazio, che viene qui in ritiro. Il capo dello Stato pranza all’hotel Auronzo con la moglie Clio, il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan e i ministri Giulio Tremonti e Stefania Prestigiacomo. Fischi per Durnwalder Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige, Luis Durnwalder, ha iniziato il suo discorso ufficiale durante la cerimonia per la celebrazione della proclamazione delle Dolomiti a patrimonio Unesco salutando i presenti in italiano, in tedesco e in Ladino. Alla pronuncia delle parole in tedesco in sala si sono levati dei fischi. Durnwalder ha quindi ricordato chi vive e lavora in montagna, ha citato i momenti della guerra nei territorio oggi simbolo di pace. È giusto festeggiare - ha detto Durnwalder - ma ora bisogna continuare a lavorare per gestire il territorio. E questa è una nostra responsabilità". 25 agosto 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-08-25 Il Capo dello Stato alla cerimonia per l'iscrizione delle Dolomiti nella World Heritage List Nella stessa lista sono presenti anche le Eolie, "a conferma che l'Italia è una" Napolitano, nuovo appello all'Unità "Da Nord a Sud patrimonio inscindibile" Napolitano, nuovo appello all'Unità "Da Nord a Sud patrimonio inscindibile" AURONZO DI CADORE (BELLUNO) - "Le Dolomiti e le Eolie sono affiancate nella World Heritage List: a conferma dell'inscindibilità del nostro patrimonio nazionale, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia". Il richiamo esplicito all'Unità, l'invito a superare i "ciechi" particolarismi, sulla scia delle polemiche che da settimane attraversano e dividono il Paese, è stato formulato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso in occasione della iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. Il Capo dello Stato ha ricordato, in apertura di cerimonia, i quattro volontari del soccorso morti sabato scorso sulle montagne della provincia di Belluno a bordo di un elicottero e ha rivolto l'espressione della sua "partecipe solidarietà al dolore dei familiari". Ha poi detto di essere particolarmente lieto, seppure con un velo di tristezza, di partecipare a un evento memorabile: "Memorabile per la gente delle Dolomiti e memorabile per l'Italia che vede oggi iscritti anche questi suoi luoghi meravigliosi nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità". Per il Capo dello Stato il riconoscimento dell'Unesco "non è piovuto dal cielo, ma ha coronato l'impegno tenace portato avanti dalle istituzioni regionali e locali e dal Governo nazionale, in uno spirito di collaborazione che mi auguro si consolidi al di fuori di ogni particolarismo". ''Il paesaggio, l'ambiente naturale e storico - ha proseguito Napolitano - sono beni, sono valori che non possono essere spinti in secondo piano nelle decisioni delle autorità di governo - e su ciò si dimostra determinata a vigilare il ministro Prestigiacomo, e me ne compiaccio - ma non possono nemmeno essere ignorati o trascurati dal singolo che aspiri a costruirsi una casa o che voglia trarre maggior profitto dall'attività turistica''. Il presidente della Repubblica ha poi osservato che la valorizzazione di territori quali le Dolomiti, ''opportunamente mirata a migliorarne la fruibilità e in generale lo sviluppo dell'economia e del turismo, debba ancorarsi al senso del limite e al rispetto delle regole''. Anche questo impegno, come ha sottolineato Napolitano, sarà tra le direttive della Fondazione Dolomiti che sta per nascere. ''Vi sono tutte le condizioni perchè di qui venga un esempio valido per tutto il Paese che vede purtroppo ferito da guasti ed esposto a seri rischi il suo patrimonio naturale, storico e artistico''. Secondo il presidente della Repubblica, la ricchezza dell'Italia non è solo motivo di orgoglio, ma comporta degli obblighi: "Abbiamo di fronte al mondo la responsabilità di salvaguardare questo grande patrimonio comune. E d'altronde a ciò ci richiama l'articolo 9 della nostra Costituzione, che è uno dei suoi principi fondamentali: la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione". Per il Capo dello Stato "se si legge la Carta - e bisognerebbe farlo, e tornare a farlo, costantemente - ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. E', nel dettato della Costituzione, la Repubblica il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti, che riconosce diritti e che tutela beni preziosi per tutti". (25 agosto 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-08-25 Napolitano sulle Dolomiti: "L'Italia è indivisibile" "L'inscindibilità del nostro patrimonio nazionale dal Nord al Sud, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia", è stata sottolineata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso in occasione della iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. Napolitano invitato a leggere la Costituzione. "Se si legge la Carta, e bisognerebbe farlo, e tornare a farlo, costantemente, ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. È, nel dettato della Costituzione la Repubblica il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti che riconosce diritti e tutela, beni preziosi per tutti". Il Capo dello Stato ha ricordato la tragedia di Cortina (i quattro morti dell'incidente aereo che ha coinvolto un elicottero del Suem 118) è ha proseguito: "Questa non è una festa è una cerimonia seria di riflessione e di impegno. Tutte le speculazioni -ha concluso- sono fuori luogo".Contano i comportamenti di ciascuno, che non devono essere rivolti al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune, anche nell'interesse dei nostri figli e delle generazioni future". 25 agosto 2009
La Lega: stemmi regionali sulle maglie del calcio "Un'edizione del tg regionale in dialetto ci starebbe bene. magari non in sostituzione delle edizioni già esistenti, ma una aggiuntiva. non vedo nulla di sacrilego nel fatto che le notizie possano essere comunicate nell'idioma regionale. potrebbe essere un buon inizio per restituire raitre al suo progetto editoriale originale". E' la proposta lanciata dall'esponente della Lega Nord, nonchè ministro per le politiche Agricole, Luca Zaia. "Un tg però non basta. la terza rete- ha aggiunto Zaia- ha un preciso mandato che ha disatteso per fare spazio a talk e varietà comici e trasmissioni pagate dai contribuenti per alimentare il dibattito autoreferenziale della sinistra. la missione di Rai tre è quella di dare spazio alla cultura e alle comunità locali: d'altronde è nata come strumento di comunicazione per le comunità locali". una missione "disattesa- ha continuato il ministro- con una parte dell'azienda subappaltata a chi ne ha fatto uno strumento di ideologizzazione. tra l'altro mi chiedo a cosa sia servito, visto le costanti e reiterate sconfitte elettorali della sinistra". E non finisce qui. Zaia si appella anche alle squadre di calcio: "molte realtà, come venezia, perugia e palermo, lo fanno già, ma vorrei che anche i grandi club accogliessero la mia proposta di cucire sulle magliette i simboli della regione o della provincia o della città, a scelta. sarebbe un modo molto popolare di far conoscere gli stendardi della cultura locale". 22 agosto 2009
"Alzare la voce contro autoritarismo" Rassicurante con il popolo democratico preoccupato per le sorti del partito alla vigilia del congresso, aggressivo con la maggioranza verso la quale "il Pd ha il dovere di alzare la voce contro il rischio di un nuovo autoritarismo". È il doppio volto che Dario Franceschini ha mostrato nei suoi ruoli di segretario e di candidato, aprendo la sfida congressuale alla Festa del partito a Genova. Il Pd si avvia alla conta del congresso e, poi, delle primarie mentre si annuncia un autunno che per molti sarà caldo dal punto di visto economico e sociale. Ma Franceschini sembra aver ben presente il pericolo che un partito già fragile e senza "un'identità definita" si avviti in uno scontro interno. E così, nella sua prima uscita dopo la pausa estiva, sul palco allestito nel porto antico di Genova, punta più a fare il segretario che il candidato nella sfida a tre per la leadership. Prima di farsi la guerra, il primo compito del Pd "è fare l'opposizione" che non vuol dire essere antiberlusconiani o no, ma "alzare la voce" davanti alle "intimidazioni" del governo al ruolo del Parlamento come alla unità del paese e alla stampa. Perché il timore del leader Pd è quello di un "nuovo autoritarismo". Dalla platea si alza il grido di un militante: "Basta buonismo". E Franceschini rincara contro il pericolo dell'assuefazione verso sparate "di Bossi o di Berlusconi che nella maggioranza scivolano sempre via". Certo il segretario, che punta a vincere il congresso, è cosciente dei limiti non piccoli del Pd e del centrosinistra. "Chi ci ha votato - ammette- non sa che cosa vota. Dobbiamo ricostruire un'identità a partire dai valori". Limiti identitari che si sommano alla sindrome, tutta a sinistra, di aprire "il fuoco amico" sul leader di turno. Una tendenza che, è convinto Franceschini, sarà affrontata dal congresso e dalle primarie di ottobre perchè da "una sfida vera, visto che a differenza delle altre primarie l'esito non è scritto, uscirà un segretario che dovrà avere il sostegno di tutti". Per vincere la battaglia, Franceschini usa, almeno in partenza, la rassicurazione più che la minaccia, evitando attacchi agli avversari e garantendo che non c'è il rischio di scissioni. E invita a evitare "di farci male sui giornali", preferendo il telefono o le mail, come avvenuto per l'ultima polemica dei dalemiani contro un programma della festa troppo sbilanciato a favore del segretario. La veste di segretario lo spinge ad una risposta fin troppo diplomatica alla domanda su chi vincerà il congresso."Vincerà il Pd", afferma il leader salvo poi rivendicare il suo lavoro di questi mesi che, se vince, proverà "a continuare a fare". Tocca ai suoi avversari e non a lui, sostiene ancora, "dire quali sono le differenze" rispetto alla sua guida che "è andata avanti con l'appoggio di tutti finchè - dice - mi sono candidato". Motivo che però non lo esenta dall'affrontare i nodi al centro del congresso, a partire dalle alleanze e dal rapporto con il leader Idv Antonio Di Pietro. "Può darsi - spiega - che alle regionali ci alleeremo in qualche regione con l'Udc ma non sarà deciso a Roma". Le alleanze si decideranno sul territorio sulla base dei programmi e di un principio "dal quale non torneremo indietro": mai più alleanze "da Pecoraro a Dini, da Mastella a Diliberto". E con Di Pietro ma anche con l'Udc, "nostri potenziali elettori", "il tempo ci dirà se ci sono le condizioni per un'alleanza che vinca e anche governi". E, anche se non lo dice, Franceschini spera di essere lui a guidare la costruzione di un'alleanza alternativa a Berlusconi. 25 agosto 2009
La voce della Lega * CondividiCondividi * Segnala ad un amico:Segnala ad un amico * Stampa l'articolo:Stampa l'articolo Morituri e dialetti di Rag. Fantozzi Speriamo tanto che venga capito lo spirito della proposta di noi della Santa Lega, di introdurre nelle nostre scuole come lingua straniera i nostri dialetti. Sarà bellissimo ed emozionante assistere all’esame di ammissione alle università parlando e scrivendo nelle nostre magnifiche lingue regionali. Eccovi alcuni esempi. Il capo commissione domanda: "Mi traduca, per favore, la frase: "Ave o Cesare morituri te salutant". E un candidato di Treviso: "Sior paron, quei che va a crepar i te dise bondì". Udine: "Paròn chei che vadìn a murì te disin mandi". Bolzano: "Vighez, her doctor vir haben caput". Genova: "Sciu baccan, lavemo pigiou in del cul". Roma: "A sor Cesare! Ma l’anima de li mortacci tua!". Ad Arcore: "Tutto bene cavaliere, mi consenta, vedrà che finirà tutto per il meglio. Grazie di cuore". 25 agosto 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-08-25 Napolitano: "Italia inscindibile come il suo patrimonio" commenti - 7 |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 25 agosto 2009 Giorgio Napolitano Le Dolomiti diventano patrimonio dell'umanità Commenta "Dai nostri archivi" Sicurezza, Napolitano: "Chi mi critica non comprende la Costituzione" Napolitano: "I valori della Costituzione come guida per un'Italia più coesa" Napolitano: "Terrorismo: mai dimenticare,ma superare ogni rancore" Non si trascuri il cinema Napolitano, basta morti bianche "L'Italia con il suo patrimonio culturale, artistico e naturale è inscindibile, non si può spezzare o separare. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, coglie l'occasione della cerimonia per il riconoscimento delle Dolomiti patrimonio mondiale dell'umanità per sottolineare "l'inscindibilità" di tutto quello che l'Italia è. Il capo dello Stato ricorda che ora "le Dolomiti e le Eolie sono affiancate nel World Heritage List: a conferma dell'inscindibilità del nostro patrimonio nazionale, del patrimonio di storia e bellezza che fa grande la nostra Italia". Come dire che non si può separare il Nord dal Sud, le ricchezze dell'uno da quelle dell'altro. Napolitano ammonisce poi "se si legge la Carta, e bisognerebbe farlo, e tornare a farlo, costantemente, ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. È, nel dettato della Costituzione la Repubblica il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti che riconosce diritti e tutela, beni preziosi per tutti". E ancora per il capo dello Stato "contano i comportamenti di ciascuno, che non devono essere rivolti al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune, anche nell'interesse dei nostri figli e delle generazioni future" Il presidente ha sottolineato come la tutela del patrimonio debba essere responsabilità delle autorità di governo e dei singoli cittadini. Aprendo il suo intervento alla cerimonia Napolitano ha anche ricordato i quattro volontari del soccorso morti sabato scorso sulle montagne della provincia di Belluno a bordo di un elicottero e ha rivolto l'espressione della sua "partecipe solidarietà al dolore dei familiari dei quattro operatori che hanno sacrificato la loro vita nello svolgimento del servizio che con passione e dedizione prestavano sistematicamente a tutela dei cittadini e degli amanti della montagna. Siamo vicini a tutta la popolazione bellunese, che sa come la cerimonia di oggi ad Auronzo costituisce un omaggio alla loro terra e sia un momento di riflessione e di impegno". Napolitano ha detto poi di essere particolarmente lieto seppure con un velo di tristezza, di partecipare ad un evento memorabile: "memorabile per la gente delle Dolomiti e memorabile per l'Italia che vede oggi iscritti anche questi suoi luoghi meravigliosi nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità". Per il capo dello stato il riconoscimento dell'Unesco "non è piovuto dal cielo, ma ha coronato l'impegno tenace portato avanti dalle istituzioni regionali e locali e dal governo nazionale, in uno spirito di collaborazione che mi auguro si consolidi al di fuori di ogni particolarismo". 25 agosto 2009 |
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